In piazza con le nostre proposte. Al Circo Massimo di Roma la manifestazione nazionale unitaria organizzata dalle pensionate e dai pensionati di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per rivendicare i loro diritti e chiedere al Governo risposte concrete
In piazza con le nostre proposte. È con questo spirito che questa mattina migliaia di pensionate e pensionati veneti stanno partecipando alla manifestazione unitaria organizzata a Roma, al Circo Massimo, da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil.
In primo luogo per chiedere che anche nel nostro Paese ci sia finalmente una vera Legge nazionale sulla Non Autosufficienza. Chiediamo inoltre al Governo risposte concrete a favore dei pensionati che nella nostra Regione sono circa 1 milione e 300 mila e rappresentano il 28% della popolazione residente.
Come Spi, Fnp e Uilp, in particolare, riteniamo insufficienti le misure previste dalla manovra. La mini-rivalutazione degli assegni previdenziali proposta porterà un aumento irrisorio alle già magre pensioni di tante pensionate e pensionati, che in questi anni hanno subito una forte decurtazione del proprio potere d’acquisto.
Chiediamo al Governo l’ampliamento della platea di chi riceve oggi la quattordicesima, che attualmente viene percepita solo da poco più di 300 mila pensionati veneti. I manifestanti ribadiscono anche la necessità di abbassare le tasse sulle pensioni, visto che i nostri pensionati pagano le imposte più alte di tutta Europa.
“Siamo in piazza per richiamare l’attenzione del Governo e della politica sulle ragioni dei pensionati e degli anziani di questo Paese. Riteniamo urgente e non più rinviabile una Legge nazionale sulla Non Autosufficienza per tutelare la dignità degli anziani e non lasciare sole le famiglie. È importante l’impegno del Governo ad aprire un tavolo di confronto su questo tema e vogliamo risposte concrete. Chiediamo con forza che il Parlamento migliori la manovra economica tenendo conto dei 16 milioni di pensionati italiani che oggi rappresentano circa un terzo del Paese e che non possono continuare ad essere ignorati. A tal fine organizzeremo anche presidi davanti al Senato in occasione della discussione parlamentare”.
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