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“Questione Ipab”: «Non lasciamoci mettere da parte»


La segreteria regionale di UIL, UIL FPL e UILP Veneto interviene per dire «Basta ai continui rinvii nell'approvazione della legge regionale per la riforma delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. Non basta più denunciare, bisogna incominciare ad agire».


«Quella delle Ipab dovrà essere una riforma coraggiosa e ‘larga’, per abbracciare l’intero sistema dell’assistenza alle persone non più autosufficienti. Cambiare esclusivamente la natura giuridica e le regole di organizzazione gestionale di questi enti rischia di essere una riforma monca: dobbiamo avere il coraggio di affrontare in termini complessivi la ‘filiera’ dell’assistenza e di legiferare in modo da favorire la continuità assistenziale tra ospedale e territorio, l’aggregazione tra strutture assistenziali, la qualificazione degli istituti, aiutandoli ad essere sempre più imprese efficienti». (Comunicato stampa n. 87 del 24/01/2018 Regione Veneto)


Questo è quello che aveva promesso l’assessore alle Politiche sociali della Regione

Veneto alla fine dei lavori del convegno dal titolo “La riforma delle Ipab in Veneto”. In realtà, a novembre 2018, non abbiamo ancora portato a compimento la riforma prevista dalla Legge Statale n. 328 del 2000.

BASTA!!! Basta ai continui rinvii nell'approvazione della legge regionale per la riforma delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza.

Dopo i dodici diversi progetti di legge presentati dal 2001 ad oggi in Consiglio

Regionale per la riforma delle Ipab del Veneto “niente” è giunto alla fine del percorso. Anche il progetto di legge 25/2015, presentato in questa legislatura, è fermo in Quinta Commissione Consiliare. Se è vero che “gli Istituti di assistenza in Veneto sono la terza gamba della sanità: presidi territoriali irrinunciabili di fronte al progressivo invecchiamento e cronicità della popolazione” questa “paralisi legislativa” sta portando giorno dopo giorno, mese dopo mese, le singole strutture, già duramente provate, al definitivo collasso. Un ritardo imperdonabile questo, che scarica oneri e pesi tutto sui bilanci delle famiglie e dei Comuni. Le rette sono aumentate in modo netto negli ultimi anni (quota alberghiera), con un incremento medio di circa 400 euro annui rispetto al passato e proprio per effetto del blocco del valore di quella quota sanitaria (impegnativa) erogata dai Centri Servizi per Anziani, che non è mai cresciuta (aumentata) dal 2009.

Crediamo e siamo convinti che il tema vero della Riforma, non possa essere solo quello della rivalorizzazione e specializzazione delle singole strutture ma piuttosto quello dell’ampliamento e della diversificazione dei servizi. Cosa che noi come UIL confederale e categorie UIL FPL e UILP chiediamo da tempo. Una nuova gestione delle Ipab, che costi meno, che veda aumentare il numero di posti letto in disponibilità e che riesca a ridefinirsi in “centri sanitari" in grado di fornire anche prestazioni a domicilio. Una riforma che riconosca le Ipab come Aziende Pubbliche equiparando una volta per tutte il carico fiscale delle stesse con quello delle strutture private. Una riforma che crei continuità occupazionale ai propri lavoratori, garantendone in primis i diritti contrattuali e le pari opportunità. Perché le Ipab pubbliche sono ancora oggi una delle colonne portanti del welfare veneto. E tali devono rimanere.

Il 25 ottobre è stato inviato unitariamente all’assessore regionale ai Servizi sociali l’ennesimo sollecito. Come Uil confederale e categorie UIL FPL e UILP abbiamo chiesto con forza di riaprire il tavolo del confronto, chiedendo la modifica e l’integrazione di alcune parti del provvedimento e la sua rapida conseguente approvazione, evidenziando la fortissima situazione di criticità del settore sia sotto il profilo delle condizioni di lavoro sia della qualità dei servizi da erogare.

Lasciamo agli altri la propaganda e gli slogan ad effetto.

Non basta più denunciare, bisogna incominciare ad agire.

Teniamoci pronti alla mobilitazione, riservandoci in maniera molto concreta di intraprendere da subito tutte le iniziative che riterremo più opportune a fronte della mancata disponibilità al confronto da parte della Regione per la salvaguardia e la tutela dei dipendenti e dei cittadini-utenti del territorio veneto.


Segreteria Regionale del Veneto

UIL – UIL FPL - UILP









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