Si è svolto a Palazzo Moroni, a Padova, il convegno organizzato dalla UIL Pensionati Veneto Pari Opportunità e politiche di genere, in collaborazione con il Coordinamento Pari Opportunità UIL Veneto. Dal titolo “La medicina di genere, l’importanza di relazioni inclusive, la partecipazione sociale, prendersi cura di se stesse per una migliore qualità di vita delle donne anziane”, l’evento ha messo al centro del dibattito le differenze di genere nella medicina, con particolare attenzione alle malattie cardiovascolari nella donna.
Ad aprire i lavori sono state Debora Rocco, Segretaria generale UILP Veneto, Patrizia Canton, Responsabile Pari Opportunità UILP Veneto, e Paola Pomarico, Responsabile Pari Opportunità UIL Veneto. Nel suo intervento, Rocco ha evidenziato l’importanza di un approccio alla medicina che consideri le differenze di genere per migliorare le cure e ridurre le discriminazioni: “Le donne hanno bisogno di percorsi di prevenzione e trattamenti adeguati alle loro specificità. La medicina di genere non è una scelta, ma una necessità per garantire equità nella salute.”
Uno dei momenti centrali del convegno è stato l’intervento del Prof. Massimiliano Cadamuro, Professore Associato di Patologia Generale presso l’Università di Milano-Bicocca, che ha denunciato le gravi disparità che le donne affrontano nel campo medico. “Le donne reagiscono meglio ai virus e alle infezioni grazie a una risposta immunitaria più efficiente, ma queste differenze sono poco studiate e trascurate. La medicina è ancora sbilanciata verso il sesso maschile, con studi clinici che escludono spesso le donne, portando a errori nelle cure e diagnosi”. Cadamuro ha, poi, sottolineato come questa discriminazione emerga con particolare forza nelle malattie cardiovascolari. “Per anni, nessuna donna è stata inclusa nei dati clinici. I sintomi dell’infarto, che nelle donne si manifestano diversamente, sono stati ignorati, così come le differenze nel metabolismo dei farmaci o nell’utilizzo di dispositivi come gli stent coronarici. Per accedere alle cure, una donna deve spesso adattarsi a modelli costruiti per gli uomini”. Il Professore ha anche evidenziato che uomini e donne, pur avendo una base biologica comune, presentano differenze genetiche significative, come la presenza di 1.000 geni in più nelle donne, che influenzano risposte immunitarie e metaboliche. Tuttavia, i progressi nella medicina di genere sono lenti. “Per garantire equità nei trattamenti, dobbiamo superare l’idea di uguaglianza e puntare su protocolli mirati e differenziati”. Il convegno ha messo in luce la necessità di sensibilizzare la società e il mondo scientifico sull’urgenza di un approccio di genere alla medicina.
“Questa discriminazione non è solo un problema sanitario, ma anche culturale – ha concluso Rocco – e occorre lavorare insieme per promuovere la prevenzione, lo studio e la consapevolezza”. L’evento ha visto la partecipazione di altri esperti, tra cui la Dott.ssa Annalisa Zanon, Presidente della sezione vicentina dell’Associazione Italiana Donne Medico, la Prof.ssa Elena Tenconi, Psicologa-clinica Psicoterapeuta, Professore associato di psicobiologia, Dipartimento di Neuroscienze, Clinica psichiatrica, Azienda Ospedale-Università di Padova, la Dott.ssa Giulia Romare, Psicologa presso l’Associazione AVMAD, la Dott.ssa Veronica Santalucia, Biologa Nutrizionista, la Dott.ssa Lorenza Cervellin Segretaria Regionale Uil Veneto, che hanno affrontato temi legati alla psicologia, alla nutrizione e all’invecchiamento attivo. Concludendo i lavori, UIL Pensionati Veneto ha ribadito il proprio impegno nel promuovere iniziative che migliorino la qualità di vita delle donne anziane, sensibilizzando sul valore della medicina di genere come strumento di equità e salute. La Uil Pensionati Veneto P.O., e il Coordinamento P.O. UIL Veneto, ha voluto organizzare questo convegno coinvolgendo i propri iscritti/e, per far conoscere la medicina di genere e l’importanza di migliorare la qualità di vita delle donne anziane.

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