Più poveri e più anziani: quale futuro per il Veneto che invecchia
- Ufficio Stampa Uilp Veneto
- 17 mar
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Si è svolto questa mattina a Mestre il Convegno Regionale della UIL Pensionati Veneto dal titolo "Più poveri e più anziani. Quale futuro per il Veneto che invecchia”. Ad aprire l'incontro Debora Rocco, Segretaria generale UIL Pensionati Veneto, che ha sottolineato l'urgenza di una riforma del sistema pensionistico. "Le pensioni non sono una concessione, ma un diritto. È necessario correggere le distorsioni che penalizzano chi ha carriere discontinue, come molte donne, e garantire un futuro previdenziale anche ai giovani", ha affermato Rocco. Ha poi evidenziato l'importanza di misure come la rivalutazione delle pensioni, la tutela del valore d’acquisto, l’estensione della quattordicesima, un taglio delle tasse e una maggiore equità di genere per un sistema più giusto e sostenibile. "La nostra priorità è un sistema che non lasci nessuno indietro, che riconosca il valore del lavoro di cura e che garantisca una vecchiaia dignitosa a tutti i cittadini" ha concluso. L’incontro ha trattato vari aspetti legati alla terza età non soltanto legati alla sfera socio-sanitaria, ma anche al tema demografico, culturale ed economico.
Il Presidente del Comitato regionale INPS Veneto Valerio Zannin, ha fornito una fotografia dettagliata della regione basata sul rendiconto sociale INPS. "I dati mostrano chiaramente una popolazione in rapido invecchiamento: oggi in Veneto il 24% della popolazione ha più di 65 anni, e questa percentuale è destinata a salire al 30% entro il 2050. Questo significa che il sistema pensionistico e quello sanitario dovranno essere ripensati per reggere l’impatto di questa trasformazione demografica” ha dichiarato.
Il Direttore Regionale INPS Veneto dott. Filippo Pagano, ha illustrato la situazione attuale delle pensioni, sottolineando che "il sistema previdenziale deve essere riformato per garantire una maggiore equità e sostenibilità. Oggi il 40% delle pensioni in Veneto non raggiunge i 1.000 euro al mese, e ciò significa che una fetta significativa di anziani è esposta al rischio di povertà". Ha poi aggiunto: “Il problema non è solo la quantità dell’assegno pensionistico ma la qualità della vita degli anziani. Dobbiamo pensare a misure che garantiscano non solo un reddito adeguato, ma anche servizi di supporto per una terza età serena e attiva”.
Il Direttore Regionale INPS Veneto, dott. Filippo Pagano, ha illustrato la situazione attuale delle pensioni, soffermandosi su diversi aspetti del sistema previdenziale. ”Confrontare e analizzare i numeri non è solo un esercizio statistico, ma un modo per dare concretezza alle problematiche che affrontiamo. La riforma sulla disabilità, ad esempio, deve basarsi su dati chiari per rispondere ai bisogni reali della popolazione”. Riguardo al rapporto tra generazioni e al futuro del sistema, ha evidenziato: "Chi entra oggi nel mondo del lavoro è circa la metà di chi è già in pensione. In Veneto, il 26,19% della popolazione residente è pensionata e il 24,08% ha più di 65 anni, mentre i lavoratori dipendenti rappresentano il 39,26%. Attualmente, per ogni pensionato ci sono circa 1,5 lavoratori dipendenti: un equilibrio che va mantenuto, altrimenti le conseguenze si faranno sentire non solo sulle pensioni, ma anche sulla tenuta sociale e sulla produttività del Paese”. Soffermandosi sull'adeguatezza degli assegni pensionistici, ha evidenziato le disuguaglianze di genere: "L'importo medio delle pensioni vigenti è circa la metà per le donne rispetto agli uomini, sia nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti che nella Gestione Separata, escludendo le pensioni supplementari. Per i dipendenti pubblici, la differenza si riduce, ma resta comunque significativa, con le donne che percepiscono in media solo i due terzi della pensione di un uomo".
La professoressa Barbara De Roit dell'Università Ca' Foscari di Venezia ha ampliato la prospettiva, mettendo a confronto il modello italiano con quello europeo. "Le disuguaglianze nel sistema previdenziale si riflettono in un accesso disomogeneo alle cure di lunga durata. Serve un modello più inclusivo che garantisca servizi adeguati a tutti, indipendentemente dal reddito e dal contesto lavorativo", ha dichiarato. Ha inoltre evidenziato che "in molti paesi europei esistono già strumenti più efficaci per la protezione degli anziani, con una maggiore integrazione tra welfare e previdenza. L'Italia deve adeguarsi a questi modelli per evitare che le disuguaglianze sociali si amplifichino ulteriormente. In Veneto, il 10% della popolazione over 75 necessita di assistenza continuativa, ma solo il 6% riesce ad accedere a servizi strutturati di supporto”.
Dai diversi interventi è emerso una profonda disparità di genere, non solo in ambito sanitario, le donne, infatti, in età avanzata presentano una statistica molto più alta rispetto agli uomini di contrarre malattie degenerative sia fisiche che mentali. Ma anche in ambito economico. Sono stati presentati i dati di un'indagine conoscitiva su oltre mille donne tra i 65 e i 75 anni, evidenziando luci e ombre sulla loro autonomia economica. Un dato preoccupante riguarda l'accesso al credito: "Il 58,4% delle intervistate ha chiesto almeno una volta un prestito, mentre oltre la metà delle donne gestisce i propri risparmi tramite terzi. Il 14% ha subito truffe finanziarie, spesso da sconosciuti, ma in alcuni casi anche da familiari o conoscenti", ha evidenziato Lorenza Cervellin Segretaria UIL Veneto, sottolineando la necessità di maggiore tutela e programmi di educazione finanziaria. Ha poi spostato l'attenzione sul futuro: "Se già oggi molte donne pensionate si trovano in condizioni di difficoltà, il quadro peggiorerà per le generazioni più giovani. Il tasso di occupazione femminile in Italia è del 62,8% contro il 78% maschile, con un divario salariale del 29,5%. La precarizzazione del lavoro e la concentrazione delle donne in professioni meno remunerative porteranno a pensioni sempre più basse".
In chiusura, sono intervenuti Roberto Toigo, Segretario generale UIL Veneto, e Pasquale Lucia, Segretario organizzativo nazionale UIL Pensionati, che ha ribadito l'impegno della UILP nel promuovere misure concrete per migliorare la qualità della vita degli anziani e garantire un sistema previdenziale più equo e sostenibile.
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